- Il sindaco Virginio Merola sta portando a termine il suo secondo mandato e non potrà ricandidarsi. Ci sono vari potenziali candidati, ma per il momento non si parla di primarie.
- Eppure le primarie per le cariche elettive stanno nello statuto del Pd. Se ne sono fatte in tutta Italia ben più di mille. Arturo Parisi, il “teorico delle primarie”, diceva: chi vuole candidarsi,alzi la mano. Poi raccolga un certo numero di firme a suo sostegno.
- Se il Pd allarga effettivamente il campo, a Bologna ci sono almeno due potenziali candidati centristi di valore. Allora, però, nelle primarie non dovrà esserci il candidato ufficiale “del partito”, ma tutti coloro che avranno raccolto le firme.
Il Partito di Bologna ha una lunga, interessante, ingloriosa storia di primarie fatte (e non fatte) per la scelta della candidatura a sindaco della città. L’inizio della saga riguardò i Democratici di sinistra che, a fronte di profonde divisioni interne con il (quasi) prescelto che rifiutò di “sottoporsi” alle “primarie”, furono costretti a farle in fretta e furia in una piovosa giornata del marzo 1999. Poi le elezioni furono vinte da Giorgio Guazzaloca, molto più che un candidato civico, un bol


